Contatto

Menu

Articolo

Le risorse idriche

In un’epoca di progressivi cambiamenti climatici e inquinamento ambientale, l’acqua pulita è diventata una merce rara. Le aziende possono dare un prezioso contributo attraverso lo sviluppo di tecnologie più efficienti per la depurazione, la desalinizzazione e l’utilizzo dell’acqua.

6 maggio 2020

Heinz Tschabold

Portfolio Manager, Credit Suisse Asset Management

L’acqua è un bene sempre più prezioso

Solo il 3% di tutta l’acqua presente sulla Terra è dolce. Se questa quantità fosse distribuita in maniera più omogenea, sul pianeta ci sarebbe abbastanza acqua per tutti. La realtà, tuttavia, è molto diversa. La carenza di acqua costituisce da tempo un grave problema in molte regioni del mondo. Il cambiamento climatico e la crescita demografica non potranno che aggravare questa situazione. Non sorprende dunque che nel 2019 il Forum economico mondiale (WEF) abbia individuato nella scarsità di acqua e nei suoi effetti il rischio principale per il prossimo decennio.1 Quattro miliardi di persone, pari a due terzi della popolazione mondiale, vivono in condizioni di estrema scarsità idrica e non dispongono di sufficiente acqua per almeno un mese all’anno. Questo dato riguarda quasi due miliardi di persone in India e Cina. Cinquecento milioni di persone non dispongono di adeguate risorse idriche per tutto l’anno. Metà delle città più grandi del mondo che si trovano in Egitto, India, Cina, Bangladesh, Pakistan, Nigeria, Sudafrica, Messico e nel sud e sud-ovest degli Stati Uniti si trova già ad affrontare la carenza di acqua.2 Secondo stime recenti, più di 50 Paesi in tutto il mondo sono sottoposti a stress idrico. Questi Paesi utilizzano oltre un quarto delle risorse idriche rinnovabili, con il rischio crescente di problemi ambientali e difficoltà economiche.3

Un quinto dei serbatoi di acque sotterranee in tutto il mondo è eccessivamente sfruttato4 e il consumo idrico continua ad aumentare. Le cause sono la crescita demografica, l’urbanizzazione, un tenore di vita più alto e nuove abitudini di consumo, così come la maggiore irrigazione dei terreni agricoli. Con l’ascesa della classe media in Asia sono aumentati anche il consumo di carne e prodotti caseari e l’utilizzo di prodotti alimentari per la produzione di biocarburanti. L’agricoltura industriale richiede una quantità sempre maggiore di acqua e terreni. Dagli anni Ottanta il consumo idrico globale ha registrato un incremento di circa l’1% annuo. Si prevede che la domanda idrica globale continuerà a crescere a un ritmo analogo fino al 2050, il che equivale a un aumento del 20-30% rispetto al consumo idrico attuale.5

"Quando il pozzo è asciutto, comprendiamo il valore dell’acqua. "

Benjamin Franklin6

Il cambiamento climatico aggrava ulteriormente la situazione perché ha effetti sul ciclo idrologico, in particolare sui processi di precipitazione ed evaporazione. Periodi prolungati di siccità e la progressiva desertificazione, l’innalzamento del livello dei mari e la perdita di interi ecosistemi determineranno probabilmente un netto aumento dei flussi migratori e dei conflitti politici per l’accesso alle risorse idriche. Le attuali regioni aride risentiranno in misura ancora maggiore della carenza di acqua, mentre le regioni con elevate precipitazioni potrebbero assistere ad un ulteriore aumento delle piogge. Ciò avrà impatti molto diversi nelle varie aree del mondo. Nelle zone in cui la sicurezza alimentare dipende dall’irrigazione, la scarsità di acqua costituisce una minaccia per il sostentamento. È quanto accade, ad esempio, nella Cina meridionale, nel sud degli Stati Uniti, in Australia, in Medio Oriente e nella regione del Mediterraneo. Si prevede, invece, un aumento delle precipitazioni e delle alluvioni in alcune regioni dell’Africa orientale, della Cina occidentale e dell’India meridionale. Tra il 1995 e il 2015, il 43% delle catastrofi naturali complessive documentate è stato costituito da alluvioni, che hanno colpito 2,3 miliardi di persone provocando danni per 662 miliardi di USD.7

La domanda e l’offerta di acqua continueranno a divergere. Nel 2012, McKinsey ha calcolato che, mantenendo il tasso di crescita annuo del 2%, se non verranno effettuati ulteriori investimenti per rinnovare le infrastrutture obsolete e attuare misure di adattamento al cambiamento climatico, entro il 2030 la domanda di acqua potrebbe superare l’offerta del 40%.8 Una conseguenza di questo sviluppo è ovvia: il prezzo dell’acqua aumenterà in misura vertiginosa.

Figura 1: Incremento delle tariffe dell’acqua e delle acque reflue, per Paese dal 2017 al 2018

Source: Global Water Tariff Survey, Global Water Intelligence (GWI), 2018

Negli ultimi 15 anni, le tariffe dell’acqua e delle acque reflue negli Stati Uniti sono raddoppiate, superando l’incremento del prezzo dell’energia elettrica e della benzina. In termini globali, le tariffe dell’acqua e delle acque reflue sono aumentate del 3,8%, raggiungendo il costo di USD 2,04 per m3 nel 2018. La tariffa media dell’acqua è pari a USD 1.16 per m3, mentre la tariffa per le acque reflue ha toccato gli USD 0,88 per m3. A seguito degli ingenti investimenti effettuati nella rete per la fornitura di acqua potabile e il trattamento delle acque reflue, la tariffa combinata è arrivata a USD 4,2 per m3 nel Nord America e a USD 3,9 per m3 in Europa, rispetto a USD 0,3-1,7 per m3 in altre regioni. Nel 2018, Città del Capo ha registrato un netto aumento della tariffa (+390%) a causa di una grave scarsità di acqua potabile. Gli investimenti negli impianti di desalinizzazione e depurazione e la soppressione delle sovvenzioni statali hanno contribuito a un aumento del 93% a Manama (Bahrain) e del 60% ad Abu Dhabi (EAU).9

Aumentare l’efficienza idrica

L’agricoltura, inclusi l’irrigazione, l’allevamento e l’acquacoltura, è l’attività che richiede di gran lunga la maggiore quantità di acqua in tutto il mondo. La sua quota di consumo è particolarmente elevata nei Paesi in via di sviluppo, risultando invece inferiore nei Paesi industrializzati.10

chart1-ita-1.png

Figura 2: Consumo idrico per settore, in %

Fonte: AQUASTAT, http://www.fao.org/nr/aquastat, FAO

La maggior parte dei terreni agricoli, su cui si coltivano prevalentemente riso e frumento, si trova in India e Cina. Attualmente una grande percentuale di questi campi è irrigata con sistemi inefficienti. Le piante assorbono solo una quantità limitata di acqua, mentre il resto viene trattenuto dal terreno, viene disperso o evapora. Questo metodo di irrigazione, anche se molto usato, comporta un elevato consumo di acqua e provoca l’erosione e la salinizzazione del suolo. Secondo Alexander Zehnder, direttore dell’Istituto Svizzero per la Ricerca sulle Acque nel Settore dei Politecnici Federali (Eawag), il consumo idrico per l’agricoltura svizzera potrebbe essere ridotto del 60-70% circa.11 Tra le misure di miglioramento ci sono la riduzione delle perdite attraverso tecniche mirate di microirrigazione e irrigazione a pioggia e l’utilizzo multiplo dell’acqua.

L’invito a migliorare l’efficienza idrica riguarda anche l’industria. Negli ultimi anni la temperatura di corsi d’acqua come il Reno e l’Elba ha superato in alcuni casi i valori critici, con medie giornaliere superiori a 28°C causate da lunghe ondate di caldo estivo. Ciò ha avuto un effetto negativo sulla fauna fluviale, in particolare sui pesci, e ha portato a restrizioni sulla fornitura di acqua di raffreddamento per gli impianti industriali e le centrali elettriche. Di conseguenza la Germania ha sviluppato un piano d’azione per ridurre progressivamente l’apporto termico degli impianti industriali e delle centrali elettriche. Le aziende possono utilizzare la minor quantità possibile di acqua come materia prima o materiale operativo e utilizzare l’acqua estratta o acquistata nel modo più efficiente possibile in diversi modi, ad esempio organizzando un sistema di gestione interna, utilizzando l’acqua in sistemi a ciclo chiuso, utilizzando tecnologie di risparmio idrico o sostituendo l’acqua con altre sostanze (p. es. emulsioni). Un fattore decisivo per il settore manifatturiero è l’uso economico dell’acqua di raffreddamento nei processi produttivi e nella produzione di energia. L’utilizzo dell’acqua di raffreddamento rappresenta circa tre quarti del consumo idrico complessivo del settore.

Anche le famiglie devono utilizzare l’acqua in modo efficiente. Sebbene il consumo idrico medio in Svizzera sia sceso da 230 litri a persona nel 2000 a circa 142 litri a persona nel 2017 grazie all’impiego di lavastoviglie, lavatrici e rubinetti a risparmio idrico più efficienti,12 il consumo privato rappresenta ancora una percentuale significativa dell’utilizzo di risorse idriche. Secondo la Società Svizzera dell’Industria del Gas e delle Acque (SSIGA) circa un terzo dell’acqua consumata in Svizzera viene impiegata esclusivamente per l’igiene personale e il lavaggio degli indumenti e per cucinare. Non sorprende, dunque, che il potenziale di risparmio sia ancora lontano dall’essere pienamente sfruttato: un utilizzo efficiente dell’acqua può ridurre, senza sacrificare la comodità, i consumi del 15-60%, a seconda della regione e della tecnologia usata.13 Il consumo idrico giornaliero può essere ridotto di quasi 30 litri utilizzando rubinetti a risparmio idrico.14 Sostanziali opportunità di risparmio sono offerte dai sistemi di scarico per WC che non impiegano necessariamente acqua potabile. L’uso del WC rappresenta circa il 25-30% del consumo idrico complessivo di una casa nella maggior parte dei Paesi industrializzati15.

Investimenti nella rete idrica

La scarsità d’acqua è solo uno dei problemi, oltre alla carenza di sistemi igienico-sanitari e l’accesso non sicuro all’acqua. Tre persone su dieci in tutto il mondo non hanno accesso all’acqua pulita e ad acqua potabile disponibile in via continuativa, mentre sei persone su dieci non hanno accesso a strutture igienico-sanitarie sicure. Particolarmente colpiti sono i Paesi in via di sviluppo, soprattutto quelli africani. Tuttavia, risentono degli stessi problemi milioni di abitanti dei sobborghi delle città dell’America centrale e meridionale e dell’Asia, che formano spesso le cosiddette “cinture della povertà”. Nel 2016 29 Paesi su 48 nella regione dell’Asia Pacifico sono stati classificati come “water-insecure” (non sicuri in termini idrici) per via della scarsa disponibilità idrica e della non sostenibilità dell’estrazione di acque sotterranee. Molti cittadini dell’Europa centrale e occidentale e del Nord America non hanno accesso o hanno un accesso limitato ai servizi idrici e igienico-sanitari.16 I tassi crescenti di urbanizzazione incrementeranno ulteriormente la domanda di approvvigionamento idrico sicuro e moderno. Entro il 2050 il 70% della popolazione mondiale vivrà in aree urbane.

I Paesi devono assicurare la disponibilità, l’accessibilità e il trattamento dell’acqua. Ciò significa anche investire nella raccolta dell’acqua e nella gestione delle acque sotterranee e di superficie, oltre che nella rete di distribuzione idrica e in sistemi di pulizia, disinfezione e riciclaggio dell’acqua. L’Organizzazione delle Nazioni Unite ha esortato i governi a effettuare investimenti ingenti per migliorare l’approvvigionamento idrico e garantire la fornitura anche in futuro. I mercati emergenti devono investire nello sviluppo di servizi idrici e igienico-sanitari di base per i centri urbani, mentre nelle zone rurali l’accento viene posto sullo sviluppo di centri regionali per l’acqua potabile, gli impianti sanitari e l’igiene (WASH, dall’inglese «Water, Sanitation, Hygiene»). I Paesi industrializzati, dal canto loro, sono stati invitati a sostituire gli impianti obsoleti a causa del livello elevato di perdite idriche. Vi è una grande necessità di investimenti, che richiede l’adozione di strategie di finanziamento alternative. Il settore privato fornirà dunque un contributo fondamentale, con la possibilità di partecipare a progetti d’investimento pubblico attraverso contratti di appalto o la concessione di licenze. Il partenariato pubblico-privato potrebbe svolgere un ruolo particolarmente importante sebbene nei Paesi industrializzati la sua percentuale, al 3%, risulti sorprendentemente bassa.17

Il Consiglio mondiale sull’acqua conta tra i suoi membri oltre 300 organizzazioni di tutto il mondo, che mantengono un dialogo globale e promuovono la cooperazione internazionale per mitigare gli effetti del cambiamento climatico sulla sicurezza idrica. Nel 2017 ha annunciato la necessità di investire ogni anno oltre EUR 255 miliardi in infrastrutture idriche in tutto il mondo fino al 2030 per poter soddisfare il sesto Obiettivo di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (SDG 6 - Acqua pulita e igiene) nell’ambito dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Di questa somma, EUR 100 miliardi dovranno essere destinati ogni anno alla realizzazione di nuove infrastrutture idriche adeguate e almeno altri EUR 155 miliardi al rinnovo e al miglioramento delle strutture per adeguarle al cambiamento climatico e attenuare il riscaldamento globale.18 In uno studio pubblicato nel 2013, McKinsey stima anche che nel periodo compreso tra il 2013 e il 2030 saranno necessari complessivamente USD 11 700 miliardi di investimenti in infrastrutture idriche, un ordine di grandezza simile a quello della produzione energetica (USD 12 200 miliardi) e ben superiore a quello delle infrastrutture di telecomunicazioni (USD 9 500 miliardi).19

Nel corso degli anni i Paesi donatori hanno incrementato costantemente la fornitura di aiuti pubblici allo sviluppo (APS) per il settore idrico, dimostrando la crescente importanza assunta dalla questione dell’acqua. Tra il 2016 e il 2017 sono triplicati gli impegni di aiuto per le risorse idriche destinate all’agricoltura attraverso nuovi progetti nel sud e nel Sudest asiatico, con un’impennata significativa della curva. Nello stesso periodo sono aumentati in misura sostanziale anche gli impegni assunti per l’approvvigionamento idrico e i servizi igienico-sanitari.

chart2-ita-1.png
Figura 3: APS impegnati ed erogati per il settore idrico dal 2000 al 2017, in milioni di dollari USA costanti nel 2017

Fonte: Obiettivi di sviluppo sostenibile, Rapporto 2019, Nazioni Unite

Società collegate

Il tema dell’acqua riguarda aziende di diversi comparti e settori, che possono essere suddivise generalmente in due gruppi: industria e servizi pubblici di approvvigionamento idrico. Il settore industriale offre soluzioni innovative per il trattamento, la filtrazione e l’uso efficiente delle risorse idriche. I servizi idrici pubblici gestiscono invece le reti di approvvigionamento e sono generalmente concessionari.

  • Trattamento idrico: Suez, Veolia Environnement, GE Water & Process Technologies, Kurita Water Industries
  • Approvvigionamento idrico: Pennon Group, Severn Trent, United Utilities, Thames Water, Aqua America, America Water Works, American States Water, California Water, SJW Group, Manila Water, SABESP, CIA Saneamentos Minas Gerais, Aquas Andinas, Inversiones Aguas Metropol, Athens Water, Beijing Enterprises Water, Guangdong Investment
  • Pompe per l’acqua: Xylem
  • Strumenti di analisi, sistemi di filtraggio, tecnologia: Xylem Global Water, Watts Water Technologies, Evoqua
  • Settore igienico-sanitario: Geberit, Masco

Osservazioni conclusive

Le società menzionate in questa pagina non sono da intendersi come una sollecitazione o un'offerta di acquisto o di vendita di qualsiasi interesse o investimento.

Fonte:

1 The Global Risks Report 2019. Insight Report. Forum economico mondiale, 2019.

2 A.Y. Hoekstra, M.M. Mekonnen: Four billion people facing severe water scarcity. American Association for the Advancement of Science, 12 febbraio 2016.

3 Si veda www.unwater.org/publications/progress-on-level-of-water-stress-642/; www.unwater.org/water-facts/scarcity/. 

4 Acqua per un mondo sostenibile, Rapporto delle Nazioni Unite sullo sviluppo delle risorse idriche mondiali, UNESCO, 2015.

5 Burek et al, 2016; pure.iiasa.ac.at/id/eprint/13008/.

6 Benjamin Franklin, American printer, publisher, writer, scientist, inventor, and statesman, 1706 to 1790.

7 The human cost of weather-related disasters 1995–2015, 2015, Ufficio delle Nazioni Unite per la riduzione dei rischi di catastrofi (UNDRR), Centro per la ricerca sull’epidemiologia dei disastri (CRED).

8 Transforming Water Economies, McKinsey & Company, 2012.

9 Global Water Tariff Survey, Global Water Intelligence (GWI), 2018.

10 Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), AQUASTAT, www.fao.org/aquastat/en/overview/methodology/water-use.

11 Scarce water resources, Neue Zürcher Zeitung (NZZ), 21 marzo 2001.

12 Società Svizzera dell’Industria del Gas e delle Acque (SSIGA), www.wasserqualitaet.svgw.ch/index.php?id=874.

13 Ecologic Institute: www.ecologic.eu/2175.

14 NZZ, 8 febbraio 2013.

15 Società Svizzera dell’Industria del Gas e delle Acque (SSIGA), www.wasserqualitaet.svgw.ch/index.php?id=874.

16 Rapporto delle Nazioni Unite sullo sviluppo delle risorse idriche mondiali, 2019.

17 Water and Climate, Blue Book, Consiglio mondiale sull’acqua, 2017.

18 Consiglio mondiale sull’acqua, Bonn, Brasilia, Marsiglia, New York, 3 novembre 2017.

19 McKinsey & Co., Water infrastructure, 2013.

 

INFORMAZIONI IMPORTANTI

Fonte: Credit Suisse, se non altrimenti specificato.
Se non diversamente specificato, le illustrazioni fornite nel presente documento sono state allestite da Credit Suisse Group AG e/o delle sue affiliate con la massima cura e secondo scienza e coscienza.

Il presente documento è stato realizzato da Credit Suisse con la maggiore cura possibile e al meglio delle proprie conoscenze. Credit Suisse non fornisce comunque alcuna garanzia relativamente al suo contenuto e alla sua completezza e, dove legalmente consentito, declina qualsiasi responsabilità per le perdite che dovessero derivare dall’utilizzo delle informazioni in esso riportate. Nel documento vengono espresse le opinioni di Credit Suisse all’atto della redazione, che sono soggette a modifica in qualsiasi momento senza preavviso. Salvo indicazioni contrarie, tutti i dati non sono certificati. Il documento viene fornito a solo scopo informativo ad uso esclusivo del destinatario. Esso non costituisce un’offerta né una raccomandazione per l’acquisto o la vendita di strumenti finanziari o servizi bancari e non esonera il ricevente dal fare le proprie valutazioni. Gli strumenti finanziari menzionati nel documento potrebbero essere prodotti di investimento complessi e pertanto non adatti alla clientela al dettaglio. Al destinatario si raccomanda in particolare di controllare che tutte le informazioni fornite siano in linea con le proprie circostanze per quanto riguarda le conseguenze legali, regolamentari, fiscali o di altro tipo, ricorrendo se necessario all’ausilio di consulenti professionali. Il presente documento non può essere riprodotto neppure parzialmente senza l’autorizzazione scritta di Credit Suisse. Esso è espressamente non indirizzato alle persone che, in ragione della loro nazionalità o luogo di residenza, non sono autorizzate ad accedere a tali informazioni in base alle leggi locali. Tutti gli investimenti comportano rischi, in particolare per quanto riguarda le fluttuazioni del valore e del rendimento. Gli investimenti in valuta estera comportano il rischio aggiuntivo che tale moneta possa perdere valore rispetto alla moneta di riferimento dell’investitore. I dati storici sulla performance e gli scenari dei mercati finanziari non costituiscono un indicatore affidabile per i redditi attuali o futuri. I dati relativi alla performance non tengono conto delle commissioni e dei costi applicati al momento dell’emissione e del riscatto delle quote. Inoltre, non può essere garantito che l’andamento dell’indice di riferimento («benchmark») sarà raggiunto od oltrepassato.

I RENDIMENTI OTTENUTI IN PASSATO NON COSTITUISCONO ALCUNA GARANZIA PER I RENDIMENTI FUTURI.
PRIMA DELL’ADESIONE LEGGERE IL PROSPETTO INFORMATIVO.


Né il presente documento né alcuna copia di esso possono essere inviati, portati o distribuiti negli Stati Uniti o a persone US (ai sensi della Regulation S - US Securities Act del 1933 e successivi emendamenti).

CREDIT SUISSE (ITALY) S.P.A.
Asset Management Distribution
Via Santa Margherita, 3 - 20121 Milano
Tel. +39 02 88 55 01 | Fax +39 02 88 55 04 54
italy.csam@credit-suisse.com
www.credit-suisse.com/it

Copyright © 2020 del Credit Suisse Group AG e/o delle sue affiliate. Tutti i diritti riservati.