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Automatizzare l'automobile

3 febbraio 2022

Angus Muirhead

CFA, Senior Portfolio Manager, Credit Suisse Asset Management Thematic Equities

Una volta, non molto tempo fa, spedivamo cartoline ad amici e parenti dai luoghi di vacanza. In tempi più recenti e ancora oggi inviamo un SMS, o foto via e-mail o tramite WhatsApp. Ora sta diventando più comune effettuare una breve videochiamata, domani forse non avremo più la necessità di viaggiare, poiché saremo in grado di incontrarci in un mondo virtuale, o “metaverso”. La tecnologia ha la caratteristica di insinuarsi nella nostra vita senza che ce ne accorgiamo e, sebbene il ritmo dei cambiamenti tecnologici in molti aspetti della quotidianità sia sorprendente, l’aspetto più stupefacente è la velocità con cui ci adattiamo a queste nuove tecnologie, e la rapidità con cui dimentichiamo come tutto fosse solo fino a pochi anni fa.

Me ne sono reso conto recentemente, quando la mia auto è stata mandata in riparazione e l'officina mi ha dato un veicolo sostitutivo completamente elettrico. È stato come vedere uno spaccato del futuro. La sorpresa iniziale è stata ovviamente il motore elettrico: la totale assenza di rumore del motore e la sua potente coppia disponibile anche da fermi, ma ancora più inaspettata è stata la quantità di automazione integrata nell’automobile.

In questo approfondimento tematico esamineremo l’automazione nei moderni veicoli passeggeri, vedremo cosa ci riserva il futuro e ci chiederemo se considerare l’auto stessa come una soluzione di automazione.

Tematici

La nostra strategia tematica mira a generare sovraperformance identificando trend e temi d’impatto potenzialmente in grado di modificare il panorama d’investimento futuro.

Assistenza avanzata alla guida

Visto per la prima volta sulla Tesla Model S, la Porsche Taycan offre il cosiddetto “Comfort Access” (o, secondo la terminologia Tesla, “Auto-present”). Avvicinandosi all’auto con le chiavi ancora in

tasca e accostando una mano alla maniglia della portiera, la maniglia (normalmente inserita “a filo” nella portiera) “spunta fuori” e vi permette di inserire le dita sotto la maniglia stessa e aprire.

Appena ci si siede sul sedile e si allaccia la cintura di sicurezza, la vettura è già accesa, pronta per partire.  In effetti, la prima volta che l’ho guidata ho premuto il pulsante di accensione (qualcosa che ricorda il pulsante di accensione di un PC) e mi sono sentito disorientato nell’essere salutato con il messaggio “Arrivederci” sul cruscotto.

Solo successivamente ho capito che non vi è alcuna necessità di premere il pulsante di accensione. L’auto riconosce la chiave e si accende automaticamente. In effetti, il manuale del conducente1 spiega che non vi è nemmeno alcuna necessità di spegnere l’automobile una volta arrivati a destinazione: “Quando uscite dal veicolo e portate con voi la chiave del conducente, il veicolo viene chiuso automaticamente e si spegne completamente”.

Alla partenza, le cinture si stringono automaticamente per la sicurezza di chi occupa il veicolo. Inoltre, se il conducente o i passeggeri non hanno allacciato le cinture o non hanno chiuso correttamente tutte le porte, scatta un allarme sonoro. Se guidate troppo vicino al bordo della strada o alla linea di mezzeria, il volante vi riporta delicatamente nella vostra corsia. Se viaggiate troppo vicino all’autovettura davanti a voi, il pedale del freno si abbassa fino a quando viene ripristinata la distanza di sicurezza tra i due veicoli.

Ma queste automazioni erano soltanto la punta dell’iceberg. Il veicolo, naturalmente, era dotato di tutte le ben note e ampiamente adottate funzioni automatiche per la sicurezza, quali frenata con ABS, fari smart, tergicristalli automatici, monitoraggio del punto cieco, lane assist, controllo adattivo della velocità di crociera, regolazione della tensione delle cinture di sicurezza, airbag e automazioni finalizzate alla comodità, come trasmissione automatica, piegamento degli specchietti laterali, servosterzo e infine impostazioni ergonomiche personalizzabili relative alla posizione preferita del proprio sedile, dello specchietto retrovisore e del volante, che si regolano automaticamente appena l’auto riconosce la vostra chiave.

Inoltre, possedeva funzioni automatizzate più esoteriche e arcane, come “portiere a chiusura ammortizzata” (che solitamente si trovano nelle cucine moderne), la “funzione fermata di emergenza”, che si attiva automaticamente se il veicolo individua anomalie nel funzionamento del volante, dei freni o dell’accelerazione a diverse velocità, e la “vista surround”, che offre una vista dall’alto della vostra auto sorprendentemente accurata e si attiva automaticamente quando viene rilevato un oggetto nelle vicinanze o quando si inserisce la retromarcia.

In realtà, vi sono talmente tante funzioni di automazione disponibili nell’autovettura che vi sono 268 casi di parole che iniziano con “automat-” (automatico, automaticamente, ecc.) nel manuale del conducente, e sono forse più frequenti di qualsiasi altro aggettivo o avverbio. L’automobile odierna è uno scrigno del tesoro mobile per quanto riguarda l’automazione.

"Il costo dei componenti elettronici in relazione al valore totale delle auto crescerà da circa il 16% attuale a circa il 35% entro il 2025"

secondo lo studio di Roland Berger, “Computer on Wheels / Disruption in Automotive Electronics and Semiconductors”2

L’automobile è un sistema di automazione?

Le nostre strategie in termini di investimenti azionari tematici si focalizzano sulle aziende “pure play”, che noi definiamo come quelle con almeno il 50% dei ricavi correnti provenienti da prodotti e soluzioni direttamente connessi al tema specifico in questione. La nostra strategia per la robotica investe in “automazione”, quindi per noi la domanda è sempre se un’azienda, un settore, una tecnologia o un prodotto si qualifichi come produttore pure play di sistemi di automazione. Poiché nell’autovettura moderna è presente moltissima automazione, possiamo ragionevolmente includere le case automobilistiche nel nostro universo “pure play” nell’ambito della strategia per la robotica?

Etimologia

Il termine “automobile” è un tipico vocabolo composto derivante dal greco antico, autós, che significa “sé”, e dal latino, mobilis, che significa “mobile”.3 Pertanto, “se-movente”. Il termine entrò a far parte dell’inglese dialettale provenendo dal francese, e fu adottato dall'Automobile Club of Great Britain (ora Royal Automobile Club) quando fu fondato nel 1897.4

Il suffisso “auto” nella parola “automobile” è lo stesso presente in “automazione”, ma, nel caso di “automobile”, si riferisce piuttosto alla modalità di propulsione, ovvero al fatto di muoversi da sé (anziché essere trainata da cavalli o altro). Al contrario, “-mazione” in “automazione” deriva dal greco, “matos”, che significa pensante o animato, quindi “automazione” è correlato all’idea di sistemi “senzienti” o “autopensanti”, e autoconsapevoli. 5

Sebbene l’automobile moderna contenga una grande quantità di automazione in varie forme, il suo scopo principale è quello di fungere da veicolo che ci trasporta da un luogo all’altro, e questa funzione non è automatizzata. O almeno non ancora. È tuttora necessario che un essere umano la manovri e la guidi.

Autonomia - o quasi

A mano a mano che i sistemi avanzati di assistenza alla guida, o ADAS, diventano più sofisticati, si assumono sempre maggiore responsabilità per la parte “-matos”, ovvero la parte della guida relativa al pensare, pertanto la necessità di un conducente umano comincia a svanire.

La Society of Automotive Engineers (SAE) ha definito 6 livelli di automazione della guida che partono da nessuna automazione (livello 0: il conducente umano esegue tutti i compiti relativi alla guida in ogni momento) fino alla completa automazione (livello 5: il sistema di guida autonoma è in grado di eseguire tutti i compiti relativi alla guida in ogni momento).6

Key 2020 initiatives supporting sustainability

Figura 1. I 6 livelli di autonomia del veicolo (SAE)

Fonti: Credit Suisse; SAE; basatu sul modello di SAE: “i 6 livelli di autonomia del veicolo”

I sistemi ADAS attualmente disponibili sono in grado di eseguire livelli minori di automazione della guida (livelli SAE 2 o 3) e in circostanze specifiche. In questi casi, il conducente umano è comunque tenuto a monitorare costantemente l’ambiente circostante e il sistema stesso, e ad assumere il controllo nella guida se necessario.

Malgrado il notevole progresso tecnico verso livelli più elevati di guida autonoma (livelli SAE 4 e 5), rimane una serie di importanti ostacoli tecnici, normativi e “sociali”. Sarà necessario effettuare molti altri chilometri di test drive prima che i veicoli passeggeri divengano pienamente autonomi e dovranno poi passare molti anni prima che diventino onnipresenti sulle nostre strade. Solo quando questi ostacoli saranno stati superati potremmo essere in grado considerare le automobili come soluzioni di automazione ai fini del nostro approccio “pure play”. Nel frattempo, tuttavia, continuiamo a concentrarci su aziende che sviluppano i sistemi di automazione utilizzati nei veicoli. In altre parole, sebbene il nostro approccio “pure play” non ci consenta di acquistare Tesla, Baidu, Hyundai o GM, nonostante il loro notevole impegno nel campo dei veicoli autonomi, siamo in grado di investire nei fornitori pure play di sistemi di automazione per queste aziende.

Le case automobilistiche non producono la parte di automazione

Nella corsa per differenziare i loro modelli dalla concorrenza e incrementare i margini di profitto, le case automobilistiche sono desiderose di inserire sempre più automazione e altre opzioni nelle loro automobili. Tuttavia, solitamente non sono loro a costruire questi sistemi.

I costruttori di auto sono spesso chiamati “OEM”, ovvero produttori di apparecchiature originali. Tuttavia, questa definizione è in un certo senso un termine improprio, poiché le case automobilistiche, al giorno d’oggi, sono per lo più coinvolte solo nel design, nell’assemblaggio e nella fase di marketing e vendita, e solitamente non si occupano della produzione di parti, componenti e sottosistemi.

Considerando ogni componente, fino alla vite più piccola, un tipico veicolo passeggeri odierno comprende circa 30 000 parti individuali.8 La maggior parte di esse, incluse le soluzioni di automazione, viene fornita agli OEM sotto forma di sistemi e sottosistemi dai principali fornitori di parti del “tier 1” come Bosch, Continental, Denso, Magna, ZF, Aisin, Hyundai Mobis, o da fornitori del “tier 2”, quali Panasonic, Intel, Nvidia, NXP and Qualcomm.

Tradizionalmente, il fulcro del veicolo era costituito dal motore a combustione e dal gruppo motopropulsore, e tali tecnologie fondamentali venivano sviluppate e prodotte internamente dagli OEM del settore automobilistico. Tuttavia, poiché sono aumentati il costo e la complessità relativi allo sviluppo dei nuovi motori, molti OEM automobilistici di piccole e medie dimensioni hanno scelto di acquistare motori e gruppi motopropulsori da produttori di maggiori dimensioni.

Poiché la quantità di veicoli elettrici venduti è in continua crescita (PwC prevede che i veicoli elettrici rappresenteranno circa il 14% delle vendite totali di veicoli nuovi in Europa e Cina entro il 2025, contro l’1% nel 2017),9 una parte sostanziale del loro valore si sposterà nuovamente dalla casa automobilistica alla supply chain. E poiché le batterie agli ioni di litio in un veicolo elettrico possono rappresentare il 50% dei costi dello stesso, anche l’ampiezza della supply chain si espanderà al di fuori dei produttori tradizionali, coinvolgendo notevolmente l’ambito digitale.

Questo spostamento di valore sarà amplificato ulteriormente a mano a mano che le autovetture divengono più “connesse” a Internet e collegate tra loro attraverso altre tecnologie di rete wireless. Con l’aumento del numero di automobili connesse, crescono notevolmente anche le possibilità di utilizzo delle applicazioni digitali e dell’automazione.

Sicurezza

Come abbiamo visto in precedenti approfondimenti tematici, sicurezza e automazione sono spesso in una relazione simbiotica: la crescente diffusione di automazione nel mondo spesso aumenta la necessità di maggiore sicurezza, e più numerosi sono i livelli di sicurezza incorporati in un sistema, maggiore è la necessità di automatizzare i relativi processi, per garantire che la sicurezza stessa non diventi un ostacolo alla performance.

Sebbene l’automazione possa rendere la vita più comoda per gli utenti a cui è destinata, può allo stesso tempo favorire utenti indesiderati. La funzione “Home link” presente in molte autovetture è una soluzione di automazione attualmente molto apprezzata da ladri e altri malintenzionati in tutto il mondo. Un’auto rubata in un luogo pubblico guiderà cortesemente il malvivente fino a casa del proprietario del veicolo tramite la funzione “Take me home” nel sistema di navigazione. Una volta a destinazione, la funzione “Home link” aprirà gentilmente il garage, che spesso, nelle moderne abitazioni, consente facile accesso a tutta la casa. Caveat usor!

Gli strumenti finanziari menzionati in questo articolo sono da intendersi a scopo meramente illustrativo. Il presente articolo non costituisce né un’offerta né una sollecitazione di acquisto o vendita di questi strumenti finanziari.

Conclusioni

Gli strumenti finanziari menzionati in questo articolo sono da intendersi a scopo meramente illustrativo. Il presente articolo non costituisce né un’offerta né una sollecitazione di acquisto o vendita di questi strumenti finanziari.

1 Porsche Taycan “Good to know – Driver’s Manual”, 2021.
2 Berger, R. (2020). Computer on Wheels. Focus. Gennaio 2021, pag. 9 e segg.
3 Oxford Dictionary of English Etymology
4 The Royal Automobile Club (n.d.). History. Tratto da www.royalautomobileclub.co.uk il 25 novembre 2021.
5 Oxford Dictionary of English Etymology
6 SAE International (2021). Taxonomy and Definitions for Terms Related to Driving Automation Systems for On-Road Motor Vehicles. Aprile 2021, pag. 25 e segg.
7 Berylls (2020). Study on the Global Automotive Supplier Industry. 2020. Tratto da 20200721_Study_Top_100_2020_EN.indd (berylls.com) il 5 dicembre 2021.
8 Toyota (n.d.). Frequently asked questions. Tratto da Toyota.co.jp il 7 dicembre 2021.
9 PWC (2019). Merge ahead: Electric vehicles and the impact on the automotive supply chain. Tratto da Electric vehicles and supply chain: PwC on 30 novembre 2021
10 Con il concetto di “pure play” ci riferiamo alle aziende in cui almeno il 50% dei ricavi è direttamente attribuibile al tema considerato.

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