I robot “muti e bruti”
I robot industriali sono strumenti ad alte prestazioni che operano con grande precisione e velocità e spesso funzionano per più di dieci anni con tempi di inattività minimi, 24 ore al giorno, sette giorni alla settimana. Ciò li rende estremamente utili nella produzione su vasta scala, in cui possono essere programmati per eseguire lo stesso compito senza sosta e produrre un enorme volume di beni. Per gli esseri umani, questo tipo di lavoro sarebbe considerato noioso e ripetitivo, e spesso estenuante dal punto di vista fisico.
Questi robot trovano più spesso impiego nella produzione di automobili e di schermi piatti e nel settore alimentare e chimico, mentre la robotica più specializzata è diffusa nel settore dei semiconduttori. Tuttavia, in molti altri settori si riscontra una sorprendente assenza di robotica. La densità media di robot presenti nel manifatturiero, per esempio, è di soli 14,1 robot ogni 1000 operai.1 Il motivo è che la maggior parte dei robot e dei sistemi di automazione segue una serie di istruzioni preprogrammate e la riprogrammazione dei robot per eseguire un compito diverso può richiedere settimane o addirittura mesi.
Per molti produttori, questa mancanza di flessibilità rappresenta un limite pratico. I produttori, infatti, essere in grado di passare velocemente dalla produzione di un articolo a un altro e non possono permettersi di sprecare tempo o competenze tecniche per riprogrammare una linea di robot. In effetti, i robot industriali sono adatti solo a un numero molto ridotto di settori caratterizzati da volumi elevati e bassa variabilità (settore automobilistico, alimentare, chimico, dei semiconduttori ecc.).
Andrea Thomaz, professore straordinario presso l’Università del Texas e cofondatore e CEO di Diligent Robotics, descrive i robot preprogrammati come “muti e bruti”2 in quanto eseguono ripetutamente e silenziosamente una routine di compiti con grande efficienza e precisione, ma non sono consapevoli dell’ambiente circostante. Ciò li rende potenzialmente pericolosi per chiunque si trovi nelle vicinanze e, pertanto, vengono solitamente collocati in gabbie di sicurezza fisiche o virtuali per evitare incidenti. Tuttavia, poiché all’interno di una gabbia di sicurezza devono essere in grado di portare a termine i compiti senza aiuto esterno, la loro utilità si riduce notevolmente. Ciò significa che per la maggior parte dei compiti e nella maggior parte delle fabbriche del mondo, il lavoratore umano rimane molto più adattabile e utile rispetto alle sue controparti meccanizzate.