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Lotta al cambiamento climatico. Creare opportunità di rendimento.

Venendo incontro alle richieste di molti investitori, da partire da dicembre 2020 MSCI renderà più rigorosa la metodologia ESG Leaders. Il profilo di rischio climatico viene migliorato e aumenta la confrontabilità tra i singoli indici ESG. Replicando gli indici ESG Leaders, anche i fondi sostenibili Credit Suisse diventeranno più sostenibili a livello climatico.

17 novembre 2020

Dimitri Bellas

Responsabile Client Portfolio Management Multinational e Romandia ed esperto ESG

ESG

Dalla fondazione del movimento «Fridays for Future» nell’agosto 2018, in tutto il mondo si tengono regolarmente scioperi per il clima. L’obiettivo è chiaro: portare alla luce gli errori nella politica climatica e moltiplicare gli sforzi per proteggere il clima. Neanche la pandemia da COVID-19 e i suoi effetti sono riusciti a fermare questo dibattito. Al contrario: in tutto il pianeta si è fatto più forte il grido di chi invoca una riduzione duratura di emissioni di CO2. Questo sviluppo è arrivato anche all’attenzione di molti investitori. I fondi con integrazione ESG e una ridotta impronta di gas serra sono diventati sempre più popolari. MSCI ha quindi deciso di dare maggior peso alle emissioni di CO2 nella metodologia ESG Leaders ed escludere con più rigore le società che si dedicano ad attività controverse.

Fin dall’introduzione dei fondi sostenibili, Credit Suisse Index Solutions ha deciso di basarsi sugli indici MSCI ESG Leaders. Grazie alla loro ampia diversificazione, questi indici coprono tutte le regioni e presentano profili di rischio/rendimento equivalenti ai loro indici di base. Il merito principale è dell’approccio «best in class» che lascia invariata la ponderazione dei singoli settori. Solo i titoli che hanno superato il processo di selezione multilivello vengono inclusi negli indici sostenibili MSCI (cfr. grafico 1).

Grafico 1: MSCI ESG Leaders – Fasi della costruzione
Fonti: MSCI, Credit Suisse, ottobre 2020

Nuovi criteri di esclusione da dicembre 2020

Per avvicinare gli indici ESG Leaders alla neutralità climatica e rendere gli indici ESG ancora più uniformi, da dicembre 2020 MSCI introduce nuovi criteri di esclusione per gli indici ESG Leaders. In particolare, le emissioni di anidride carbonica dovranno essere ridotte il più possibile.

Al fine di ridurre le emissioni di CO2, si applica una nuova soglia del 5% per il carbone termico (estrazione, vendita e utilizzo nella produzione di elettricità) e per l’estrazione di gas e petrolio non convenzionale. Le società che generano una percentuale maggiore del loro fatturato complessivo da questi settori vengono automaticamente escluse dagli indici ESG Leaders. Il grafico seguente illustra in che modo la nuova metodologia riduce le emissioni di CO2, il fatturato da attività ad alto tenore di CO2 nonché la ponderazione nell’indice delle società con proventi da combustibili fossili e carbone termico in rapporto all’indice di base (cfr. grafico 2).

Grafico 2: emissioni di CO2 e proventi simulati dopo il cambio di metodologia
Fonti: MSCI, Credit Suisse, ottobre 2020
I dati storici sulla performance e gli scenari dei mercati finanziari non costituiscono un indicatore affidabile per i redditi attuali o futuri.

La maggiore attenzione dedicata alle società attente all’ambiente non è l’unica novità prevista per dicembre 2020. Infatti si riduce anche il margine di discrezionalità sulle attività controverse (cfr. tabella 1).

I proventi della vendita di prodotti del tabacco possono ora ammontare solamente al 5% del fatturato di una società. I proventi generati con armi da fuoco civili devono essere inferiori al 15% del reddito complessivo. La maggiore attenzione prestata alle emissioni di CO2 e gli standard ESG più rigorosi fanno scendere il numero di società negli indici ESG di circa il 2%.

Tabella 1: miglioramento dello screening delle attività controverse
Fonti: MSCI, Credit Suisse, novembre 2020
I dati storici sulla performance e gli scenari dei mercati finanziari non costituiscono un indicatore affidabile per i redditi attuali o futuri.

Anche s i nuovi standard e l’esclusione dei settori ad alto tenore di CO2 fanno uscire alcune società dagli indici ESG Leaders, il loro profilo di rischio/rendimento non cambia significativamente (cfr. tabella 2). Da un lato, la ponderazione delle società escluse dall’indice è relativamente bassa (inferiore al 2% sulla base dell’MSCI World Index2), dall’altro le società con emissioni di CO2 consistenti presentano solitamente una forte concentrazione settoriale. Di norma, le società che appartengono allo stesso settore hanno anche profili di rischio/rendimento simili. Poiché i nuovi indici ESG Leaders conservano la loro neutralità settoriale rispetto agli indici di base, la ponderazione delle società escluse viene compensata da quella di altre società dello stesso settore.

Tabella 2: confronto del profilo di rischio/rendimento
Fonti: MSCI, Credit Suisse; il rendimento complessivo si basa su dati simulati da novembre 2014 a gennaio 2020.
I dati storici sulla performance e gli scenari dei mercati finanziari non costituiscono un indicatore affidabile per i redditi attuali o futuri.

Al contrario delle strategie che si concentrano unicamente sul tema del clima, noi rimaniamo fedeli alla metodologia ESG Leaders. Questo approccio ha due vantaggi principali: da un lato guarda alla sostenibilità sotto numerosi punti di vista, dall’altro mantiene un tracking error molto basso rispetto all’indice standard.

Grazie alle novità introdotte a dicembre 2020, per gli investitori diventa più facile puntare sulle società che lottano contro il cambiamento climatico ed evitano attività controverse. In passato è emerso che spesso questa scelta si traduce anche in un ottimo rendimento. Ciò è particolarmente vero per i nostri Credit Suisse Index Funds, che vantano una marcata diversificazione e quindi un profilo di rischio/rendimento ottimale. La forte crescita della nostra gamma ESG (20 fondi che coprono tutte le regioni e le categorie di attivi principali, con una raccolta complessiva superiore a CHF 8 mrd in tre anni) dimostra che la metodologia ESG Leaders si è affermata come standard tra gli investitori istituzionali.

Investire con criteri ESG

Un interessante approfondimento sul tema ESG in un semplice click.

Rischi generali dei fondi indicizzati

  • I fondi non offrono alcuna protezione del capitale. Gli investitori possono perdere parzialmente o totalmente il capitale investito.
  • Gli investimenti del fondo sono soggetti alle oscillazioni dei mercati.
  • I fondi non realizzano una sovraperformance significativa rispetto agli indici di riferimento.
  • Le azioni sono soggette ai rischi specifici del mercato, del settore e della società, che possono comportare oscillazioni dei corsi.

Obiettivi d’investimento, rischi, costi e spese del prodotto nonché informazioni complete sul prodotto sono consultabili nel prospetto del fondo (o nel relativo documento d’offerta). Si prega di leggere con attenzione il prospetto o il documento prima di procedere a un investimento.

1. Nell’industria del gas e del petrolio, l’espressione «petrolio non convenzionale» si riferisce al petrolio estratto con metodi diversi dal tradizionale pozzo verticale. Tra questi metodi rientrano, a titolo esemplificativo, la trivellazione direzionale e la fratturazione idraulica (comunemente detta «fracking»). Di norma, questo genere di estrazione petrolifera consuma quantità maggiori di acqua ed energia rispetto all’estrazione convenzionale ed è controverso in ragione dell’inquinamento ambientale che provoca.
2. Ultimo aggiornamento: maggio 2020.
3. Il tracking error realizzato (detto anche «ex post») viene calcolato sulla base dei proventi storici. Un valore relativamente basso indica che la performance del portafoglio è vicina a quella del benchmark.

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Fonte: Credit Suisse, se non altrimenti specificato.

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