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“Il futuro digitale è iniziato”

Gerald Kremer, Chief Digital Officer responsabile della trasformazione digitale della divisione Global Real Estate di Credit Suisse Asset Management da ottobre 2018. In questa intervista, affrontiamo il tema delle opportunità offerte dalla digitalizzazione per il settore immobiliare.

18 aprile 2019

In conversazione con Gerald Kremer

Chief Digital Officer, Global Real Estate

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Il numero delle cosiddette “proptech” sta crescendo rapidamente. Ci può dare una breve spiegazione di cosa fanno esattamente queste aziende?

“Proptech” è una parola in voga che unisce i termini “property” (immobiliare) e “technology” (tecnologia). Spesso si tratta di start-up, ma in questo campo operano anche varie società a grande capitalizzazione. Tutte offrono servizi o prodotti digitali destinati ai diversi anelli della catena di creazione di valore in ambito immobiliare. Ad esempio può trattarsi di soluzioni software o hardware per l’ottimizzazione dei processi, oppure dell’introduzione di informazioni e sistemi di comunicazione “smart”. In molte aziende sono inoltre in corso progetti su modelli di business basati su piattaforme.

Quali sono i vantaggi auspicati dalla cooperazione con le aziende proptech?

Siamo fiduciosi che queste partnership ci consentano di ottimizzare i nostri processi di base e di supporto, ad esempio attraverso la digitalizzazione delle attività che erano prima analogiche o che risentivano della discontinuità dei media. Ma siamo anche alla ricerca specifica di innovazione, ovvero nuove soluzioni o addirittura novità a livello di modelli operativi. Questo approccio dovrebbe creare valore aggiunto per tutte le parti coinvolte, ovvero Global Real Estate così come gli investitori e i locatari, fornendo a GRE stessa gli strumenti per gestire i cambiamenti derivanti dalla trasformazione digitale del settore immobiliare.

In via generale, dare vita a nuove idee è molto importante. Numerosi studi evidenziano che le organizzazioni dotate di un elevato livello di forza innovativa e di processi efficienti, basati su dati e flessibili operano sul mercato in modo molto più performante rispetto alla concorrenza.1 Tuttavia, queste nuove idee non devono essere generate necessariamente da fornitori di servizi esterni. All’interno della divisione Global Real Estate abbiamo varie idee formidabili sul tema della digitalizzazione.

La digitalizzazione è un tema sulla bocca di tutti – e ora anche nel campo immobiliare. Quali sono i motivi alla base di questo sviluppo?

Il settore immobiliare è ancora indietro sul versante della digitalizzazione rispetto ad altri campi; tuttavia, molti esperti vedono in esso un formidabile potenziale per beneficiare della trasformazione digitale e quindi recuperare terreno. Un indicatore importante è l’ampio numero di operatori e aziende coinvolti nei processi e l’assenza di piattaforme digitali intersettoriali.

Le aziende attive in ambito immobiliare stanno ora misurandosi con intensità sempre maggiore con la digitalizzazione – e questo è un bene. Poiché le tecnologie digitali abbattono progressivamente le barriere di ingresso sul mercato, per noi è importante affrontare questo argomento e garantire che Global Real Estate sia pronta a cogliere le future opportunità di successo.

"La digitalizzazione non è un tema esclusivamente informatico; piuttosto, deve essere considerata su una base interdisciplinare e coprire molteplici aspetti."

Real Estate

Opportunità d’investimento di elevata qualità a livello mondiale.

Come si sviluppa il Suo ruolo all’interno della strategia digitale aziendale. Qual è la rilevanza di questo compito nel suo ruolo?

Si tratta di una priorità assoluta. È necessaria una strategia d’insieme prima di concentrare l’attenzione su progetti specifici. E una simile strategia deve seguire un piano costituito da moduli ben coordinati. Ritengo estremamente importante riconoscere che la digitalizzazione non è un tema meramente informatico; piuttosto, deve essere considerata su una base interdisciplinare e coprire molteplici aspetti, a partire dalla mentalità e dalla cultura di conduzione, passando per la centralità del cliente fino alla capacità di innovazione e a metodi agili di collaborazione. Ciò significa quindi abbattere un approccio per compartimenti stagni, sia in termini di processi interni che nella cooperazione interdisciplinare e interaziendale. Un adeguato supporto da parte del management è altrettanto essenziale per il successo. Credit Suisse Asset Management sostiene attivamente la digitalizzazione e di conseguenza i nostri sforzi sul fronte digitale apporteranno un solido contributo alla creazione del valore aggiunto per i diversi stakeholder.

Quali iniziative potrebbero costituire parte integrante di una simile strategia di digitalizzazione?

Innanzitutto è necessario creare una base per la digitalizzazione – in particolare in grado di comprendere una piattaforma di sistemi integrati e di database che non sia influenzata dalla discontinuità dei media, copra tutti gli elementi chiave della catena di valore immobiliare e risulti sufficientemente agile per far fronte alle esigenze future. Un solido modello di dati aziendali è di importanza vitale per gestire e utilizzare dati e documenti in modo mirato e strutturato.

Su questa base, le opportunità offerte dalle nuove tecnologie digitali sono davvero molteplici. Nel settore immobiliare, il collegamento di un mondo fatto di edifici fisici con i loro gemelli digitali offre opportunità uniche. Basti considerare i due seguenti esempi: uno verte sul tema dell’intelligenza artificiale (AI). Questa tecnologia ha già trovato impiego in alcuni ambiti, come la gestione di dati e contratti. Tuttavia, il potenziale offerto dall’AI è decisamente maggiore e sono convinto che sarà presto usata per l’analisi di interi portafogli. Di fatto, l’AI può aiutare a strutturare i processi con maggiore efficienza e organizzare grandi volumi di dati al fine di assumere decisioni basate su dati e con rischi minimizzati.

"Numerosi studi evidenziano che le organizzazioni dotate di un elevato livello di forza innovativa e di processi efficienti, basati su dati e flessibili operano sul mercato in modo molto più performante rispetto alla concorrenza."

“Internet delle cose” è un ulteriore esempio. Attraverso l’impiego di sistemi e sensori collegati a Internet è possibile avviare una comunicazione automatica e le conseguenti catene di processo in caso di danni ai sistemi di monitoraggio e valutazione (M&E) – in tempo reale e senza necessità di sopralluogo fisico. Ciò richiede ovviamente che un immobile sia dotato degli opportuni sensori e supporti il suddetto ambiente di sistema. In particolare, tutte le parti coinvolte devono essere sottoposte a un’opportuna formazione. Per questo motivo è importante che le considerazioni rilevanti siano integrate fin dall’inizio dello sviluppo di nuovi progetti immobiliari, ma anche nell’architettura digitale di Global Real Estate.

Quali sono le opportunità offerte da questi approcci per Global Real Estate?

Come già accennato, l’immobiliare presenta un ritardo significativo rispetto ad altri settori sul fronte della digitalizzazione. Al mio arrivo qui, ho trovato che l’unità Global Real Estate di Credit Suisse Asset Management ha prospettive eccellenti per svolgere un ruolo pionieristico in questo campo. A tale riguardo, in prima battuta è necessario analizzare la situazione attuale. I risultati di questa analisi costituiranno poi la base per lo sviluppo della nostra strategia digitale e degli elementi costitutivi specifici del progetto.

Gerald Kremer

Oltre alla sua funzione di Chief Digital Officer nell’unità Global Real Estate presso Credit Suisse Asset Management, Gerald Kremer continua a insegnare Gestione immobiliare digitale presso il Karlsruhe Institute of Technology (Università di Karlsruhe - DE) e presso la IREBS - International Real Estate Business School (Università di Regensburg - DE). Al contempo, è membro del think tank del Comitato centrale tedesco del settore immobiliare (Zentraler Immobilien Ausschuss - ZIA) e autore di varie pubblicazioni, tra cui gli studi sulla digitalizzazione prodotti da Ernst & Young e dallo ZIA.