Nuovo posizionamento soltanto se il potenziale è elevato
“Dal nostro punto di vista di sviluppatori immobiliari è importante che il nuovo edificio soddisfi i requisiti richiesti dal mercato, perché questo apre la strada a rendimenti sostenibili e di lungo termine per gli investitori”, sostiene Martin Munz, Head of Development & Construction Switzerland presso Credit Suisse Asset Management Global Real Estate. In generale un nuovo posizionamento – vale a dire una nuova costruzione – entra in gioco soltanto in presenza di un potenziale di utilizzo aggiuntivo minimo del 50% e di allineamento ai prezzi di locazione del mercato. “In caso contrario puntiamo soprattutto sulla ristrutturazione, tenendo però presente che il successo della riconversione dipende dalle caratteristiche della pianta dell’edificio”, aggiunge Munz.
Di primo acchito il requisito di potenziale di utilizzo elevato potrebbe sembrare un ostacolo enorme. Tuttavia, il riposizionamento di un edificio è una questione complessa, richiede investimenti cospicui e comporta dei rischi, ad esempio in caso di opposizione dei residenti e conseguenti ritardi del progetto.
Anche l’età dell’immobile è un fattore chiave. “Spesso, nel caso degli edifici più vecchi, non vale la pena di procedere alla ristrutturazione, in quanto si renderebbero necessari interventi eccessivi – soprattutto per via dei requisiti ecologici e tecnici previsti per gli immobili moderni”, spiega Munz.
Per tale motivo, in questi casi di solito si costruisce ex novo. In conclusione, Global Real Estate ha imboccato con decisione la strada della riduzione delle emissioni di CO2 per far sì che l’intero portafoglio immobiliare raggiunga la neutralità carbonica entro il 2040.